latte, i conti negativi nel "dopo quote"

latte, i conti negativi nel "dopo quote"
Il membro della Commissione della Camera di commercio analizza effetti e crisi derivati dall'abolizione

Categorie: Dal Territorio

Tags: Fedagri,   Agricoltura,   alimentazione

“Semestre amaro dopo la liberalizzazione della produzione: nel 2015 152 milioni di tonnellate” Nisio Paganin Direttore Generale della Cooperativa Agriform.

L’aumento della produzione che ha seguito l’abolizione delle quote latte ha causato una delle crisi più profonde degli ultimi vent’anni. “Il timore sull’effetto che avrebbe avuto la liberalizzazione” commenta Nisio Paganin della Commissione latte Camera di Commercio, “era purtroppo fondato e fin troppo scontato”.

 I numeri: nel 2014 la UE produce 148 milioni di tonnellate. Nel 2015 il latte prodotto nella UE 28 passa a 152 milioni di tonnellate. È solo l’inizio. Ci sono paesi come l’Olanda (+14% nel 2016) e l’Irlanda (+11%), dove le condizioni climatiche, l’ampia disponibilità di pascoli e conseguentemente il basso costo di produzione permette di crescere in fretta. La Germania, leader nella produzione, non è da meno. “ e così per la fine del 2016”commenta Paganin, “ abbiamo una proiezione che ci porterà ad aver munto probabilmente ulteriori 7 milioni di tonnellate di troppo. Gli impianti di polverizzazione del Nord Europa stanno lavorando giorno e notte per smaltire le eccedenze invendute e gli stock di latte in polvere a giugno erano arrivati a contare 326 mila tonnellate (un terzo della produzione Italiana). Continua il Direttore “L’effetto di tutta questa situazione sono gli scambi pesantemente influenzati dalla schizofrenia degli operatori. Negli ultimi mesi il latte spot è stato oggetto di un vero e proprio massacro, con quotazioni mai viste prima. Fino a giugno prezzi di poco superiori a 20 centesimi al litro. L’acqua minerale costa di più!”

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