PROGETTO BIRRIFICIO SOCIALE BÀGOLO

PROGETTO BIRRIFICIO SOCIALE BÀGOLO

Una storia di sostenibilità, resilienza e sviluppo territoriale

Categorie: Dal Territorio

Tags: federsolidarietà,   Confcooperative Verona

"Bàgolo" in dialetto veronese significa "complicazione". E questa è la strada scelta da Corrado Chinato, Paolo Gugole, Michele Montanari e Riccardo Ruzza, alla guida del progetto. È la strada più complicata ma più generativa: fare impresa, sviluppare la comunità locale, includere le persone più fragili, farlo attraverso il modello cooperativo. Questo progetto nasce dal desiderio di creare una realtà di imprenditoria sociale che superi le criticità e i limiti con cui oggi si scontrano le cooperative sociali di tipo B. Occorre immaginare delle vie di uscita solide. Bisogna cercare nuovi mercati in cui reinvestire il  know how: la competenza etica fatta di attenzione alle persone, mutualità, dignità del lavoro e rispetto del territorio tocca questioni oggi care a clienti e consumatori; sempre più spesso anche le aziende for profit parlano di "Responsabilità Sociale d'Impresa" e di "sostenibilità ambientale, economica e sociale". L'idea di base di questo progetto si rifà al D.d.l. RIFORMA DEL TERZO SETTORE art. 112 de l 3 luglio 2017, dove il concetto di imprenditoria sociale riconosce il connubio possibile tra produttività e valenza sociale di un prodotto di consumo che entra così in un duplice mercato: quello della birra artigianale di qualità, con tutto ciò che questo mercato offre (eventi, pub, fiere, ristorazione, vendita al dettaglio) e quello del consumo etico che cerca filiere sostenibili (associazioni, Gruppi di Acquisto Solidale , sostenitori di una "buona causa"). Su questi valori si basa la cooperativa, come confermato dalle parole di Corrado Chinato: " La birra che intendiamo produrre vuole essere un bene di un'intera comunità che, intrecciando relazioni intorno a questo progetto, concorra alla creazione di un prodotto unico. L'utile prodotto dalle vendite sarà interamente reinvestito in progetti di utilità sociale (così come previsto da normativa e statuto delle cooperative sociali). Una volta raggiunto il pareggio economico del micro birrificio vorremmo impegnarci a investire anche economicamente nel capitale relazionale del nostro territorio, attraverso azioni di solidarietà e creando spazi di partecipazione attiva dei cittadini. Attorno alla birra sono infatti facilmente realizzabili work shop ed eventi, non solo legati alla degustazione ma al piacere dello stare insieme. Vorremmo creare uno spazio che incontri la comunità locale con una sala per laboratori didattici, workshop, seminari, eventi artistici e culturali. Ciò permetterebbe inoltre di far conoscere ai più giovani, e non solo, un concetto responsabile di consumo di alcool non finalizzato allo sballo ma al rito sociale dell'incontrarsi. Siamo infine convinti esista un forte legame tra cultura gastronomica e senso di appartenenza a un territorio; la valorizzazione di una birra locale porterà, come è stato per il vino, uno sviluppo economico nella nostra zona che attraverso il modello cooperativo potrà tradursi in benessere collettivo" .