La Drosophila Suzuki distrugge la Ciliegia di Verona

La Drosophila Suzuki distrugge la Ciliegia di Verona

La metà della produzione abbandonata in campagna: 2016 da dimenticare per la ciliegia di Verona

 

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Categorie: Dal Territorio

Tags: Agricoltura,   ortofrutta

Verona raccoglie oltre il 70% delle ciliegie in Veneto (dati ISTAT - 2015) e gli ettari sui quali si conduce la cerasicultura sono circa 1800 nel territorio provinciale. L’intera filiera sta attraversando un periodo drammatico dovuto ai danni che la Drosophila suzuki, un parassita polifago lungo 2 mm e proveniente dal Sud Est Asiatico, sta recando su questo ospite. Quest’insetto svolge parte del suo ciclo biologico su piante ospiti, prediligendo frutti rossi a bacca liscia e di spessore ridotto. La femmina di Suzuki depone fino a 400 uova durante il proprio ciclo vitale, distribuendone circa 2-3 per frutto e rendendo quest'ultimo assolutamente inidoneo al commercio. L’impatto sulla cultura è disastroso perché dalla deposizione delle uova alle prime evidenze della larva possano 1-2 giorni perciò i produttori, per evitare contestazioni successive alla vendita, preferiscono non raccogliere.

I principali mercati di raccolta sono rappresentati dalla Confcooperative di Verona, che in questi giorni ha cercato di fare una prima stima dei danni analizzando i dati relativi alla raccolta dei mercati di San Pietro, Negrar, Illasi e Marano. Il Presidente di Confcooperative, Fausto Bertaiola, riporta che “Grazie al prezioso contributo di queste strutture abbiamo potuto costatare che, rispetto alla media degli ultimi tre anni, nel 2016 c’è stato un calo del 47% dei conferimenti. I quattro mercati analizzati hanno raccolto complessivamente 19.257 Q.li realizzando un prezzo medio di 1,87 €/kg. Se si incrociano i due dati emerge chiaramente un valore drammatico: la Drosophila Suzuki, nel solo territorio della Valpolicella, ha fatto quasi 3,5 milioni di euro di danni”.